Dichiarazione di successione
Il primo step è quello di presentare la dichiarazione di successione, ossia il documento che notifica il trasferimento dell’immobile agli eredi a fini fiscali. Tale dichiarazione va presentata entro un anno dal decesso di chi ha lasciato l’immobile in eredità (è possibile presentarla anche accedendo ad una sezione dedicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate).
Più nello specifico, la dichiarazione di successione comprende l’elenco di tutti i beni del defunto così da calcolare l’ammontare delle tasse sull’eredità. E’ ovvio che nessun immobile ricevuto in eredità può essere venduto se prima non vengono pagate le relative imposte.
Tassa di successione e altre imposte da pagare
La tassa di successione da pagare sull’immobile non è mai uguale. Dipende infatti dal grado di parentela e sono così calcolate:
Oltre a questa tassa di successione, bisogna sostenere anche le spese previste per le comuni compravendite ovvero l’imposta ipotecaria pari al 2% e quella catastale pari all’ 1% del valore catastale dell’immobile. Entrambe le imposte devono essere pagate prima di presentare la dichiarazione di successione.
Ad esse bisogna aggiungere:
Infine, per procedere alla vendita di un immobile ricevuto in successione, deve essere presentata la domanda di voltura catastale all’ufficio del catasto situato nella stessa provincia dell’Agenzia delle Entrate a cui ci si è rivolti.
La domanda di voltura catastale deve essere presentata entro massimo 30 giorni dalla dichiarazione di successione e le spese da sostenere sono le seguenti:
Accettazione e trascrizione
Per vendere un immobile ereditato è infine necessario presentare anche altri due atti: l’atto di accettazione dell’eredità, in quanto con la sola dichiarazione di successione gli eredi non accettano di fatto i beni ricevuti e la trascrizione dell’accettazione dell’eredità.
Quest ultima può essere di due tipi: accettazione espressa e l’accettazione tacita.
Nel primo caso viene dichiarata formalmente l’accettazione dei beni ed è anche la scelta più sicura se si vuole concludere senza problemi burocratici una compravendita immobiliare. Il secondo caso invece prevede che l’erede manifesti la sua volontà di accettare l’eredità senza predisporre alcun atto formale.
La trascrizione dell’accettazione dell’eredità certifica per tutti i soggetti coinvolti che la proprietà dell’immobile in oggetto è passata dal defunto al nuovo proprietario.
La trascrizione può avvenire anche contestualmente al rogito; per far trascrivere dal notaio l’accettazione dell’eredità, bisogna portare il certificato di morte di chi ha lasciato il bene in eredità e l’atto di successione.